domenica 17 novembre 2013

Spending Review = Revisione della spesa pubblica

Quante volte abbiamo sentito queste parole in inglese. Siamo degli inguaribili esterofili; inglese è bello! Io dico invece che da ciò traspare un certa "sudditanza psicologica" nei confronti di questi "comunicatori" d'oltralpe che cercano d'imporre un linguaggio estraneo alla nostra cultura.
Dicevo: Spending Review ovvero Revisione della spesa pubblica. Io invece vorrei più che revisione RIDUZIONE DELLA SPESA PUBBLICA!
A volte mi chiedo se lo Stato sa quanto patrimonio possiede e come farlo fruttare. Guardandomi in giro, ho dei forti dubbi. D'altra parte non si può non sottolineare che parecchie attività dove lo Stato ha messo le mani, si sono prodotte situazioni di malaffare, corruzione, clientele con spreco di risorse enormi. Ovviamente, non bisogna mai buttare via il bambino con l'acqua sporca. Intendo dire con ciò che ci sono anche realtà di eccellenza e...menomale!
La riduzione della spesa deve passare attraverso un criterio di progressività secondo quanto stabilisce la nostra costituzione: Ogni cittadino deve concorrere al sostentamento dello Stato in proporzione alla propria capacità contributiva. 
Domando: negli ultimi vent'anni di quanto è stato ridotto (se lo è stato?) lo stipendio dei politici e di tutti coloro  che gravitano intorno?
In base a quale criterio di professionalità, titolo di studio e quant'altro, un elettricista, idraulico, archivista, passacarte, barbiere e chi più ne ha più ne metta alle dipendenze delle Camere, del Quirinale, palazzo Chigi e di altre istituzioni dello Stato percepiscono una retribuzione iniziale lorda di 30 mila €/anno fino a raggiungere dopo trent'anni 100-130 mila €/anno?
La politica deve dare segnali CONCRETI e verificabili su questi temi.
un saluto da
sardo sono

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