lunedì 31 marzo 2014

Carta de logu

CARTA DE LOGU

Capitolo XXI: di chi violentasse una donna sposata

Così scrive il legislatore : Giudicessa  Eleonora  d’Arborea-

“Vogliamo e ordiniamo che se un uomo violenta una donna maritata, o una qualsiasi sposa promessa, o una vergine, ed è dichiarato legittimamente colpevole, sia condannato a pagare per la donna sposata lire cinquecento; e se non paga entro quindici giorni dal giudizio gli sia amputato un piede. Per la nubile, sia condannato a pagare duecento lire e sia tenuto a sposarla, se è senza marito (promesso sposo) e se piace alla donna. Se non piace alla sposa (perché lei non è consenziente), sia tenuto a farla accasare (munendola di dote) secondo la condizione sociale della donna e il rango dell’uomo. Se non è in grado di assolvere ai suddetti oneri, entro quindici giorni dal giudizio, gli sia amputato un piede. Per la vergine, sia condannato a pagare la stessa cifra sennò gli sia amputato un piede”.
Quest’articolo, secondo me è formato da due aspetti che interagiscono assieme. Troviamo la pena prevista per il violentatore, qualora non rispetti gli obblighi a cui deve adempiere; il rispetto verso la donna vittima, sia nel risarcimento previsto e la sua libertà di accettare o meno l’eventuale matrimonio. Trovo quest’articolo molto più moderno di altri articoli scritti e applicati ai tempi d’oggi!!

Eleonora d’Arborea nasce verso il 1340 probabilmente in Catalogna da Mariano de Bas-Serra e Timbora de Roccabertì. Morì di peste forse ad Oristano nel giugno 1403.

un saluto da

Sardo sono

domenica 30 marzo 2014

La sardegna che vorrei

-Vorrei condividere con tutti i sardi, con coloro che hanno scelto la nostra isola per lavoro, per amore, per caso, per curiosità, per affetto, un sentimento ormai consolidato dentro di me, sul legame e sul senso di appartenenza a questa terra di questi tempi  avara di benessere moderno o “consumistico” ma altrettanto generosa con le sue bellezze naturali (mare e montagna), le bellezze archeologiche ancora da scoprire,  valorizzare e far conoscere.
LA LINGUA NOSTRA
-La nostra lingua, che vi posso assicurare, è più viva di quanto possiamo immaginare, possiamo farla rivivere soltanto tutti noi, in che modo?  Parlando nel quotidiano e nei nostri rapporti con gli altri. Incominciamo a parlare sempre più spesso in sardo ai giovani, ai nostri figli, amici ecc. ecc., come l’abbiamo sentito dai nostri genitori, nonni/e, conoscenti  del nostro paese. Quando capita di parlare o incontrare persone di altri paesi proviamo a parlare in sardo; possiamo valutare se chi ascolta ha capito o no il nostro modo di parlare.
-Quello che ho scritto (qualcuno giustamente potrebbe obiettare!) perché non l’ho scritto in sardo? Rispondo in maniera assolutamente sincera: non sono capace! Perché? Semplicemente perché non me l’ha insegnato nessuno come a tutti noi sardi. Comunque penso che  scrivere e parlare in sardo, va benissimo anche a costo di sbagliare. Comunque quando ne ho l’occasione mi metto scrivo e, dico l’importante è capirsi!! Nel vivere quotidiano, in sardo cerco di parlare il più possibile.

-Per imparare a scriverlo so che vengono promossi dei corsi per i quali sarebbe opportuno che la regione diffondesse le iniziative al riguardo a tutti i livelli. Mi risulta  che anche a Genuri sono stati fatti dei corsi di lingua sarda e tra i docenti c’era il prof. Francesco Casula.
-Questa è una delle tante cose della "Sardegna che vorrei".
un saluto da 
sardo sono

giovedì 27 marzo 2014

Il buon padre di famiglia

Il governo ha deciso di mettere in vendita buona parte del suo parco auto nella speranza di guadagnarci qualcosa e non solo; riducendo il parco auto riduce pure le spese di gestione e (spero) anche l’utilizzo per scopi personali da parte di quell’esercito di persone che lo stato ha alle sue dipendenze, utilizzato o inutilizato (fate voi!) non sempre in modo PRODUTTIVO. Ma questo pare che è soltanto l’inizio. Vedremo se il nuovo “comandante” di nome Matteo riusicrà a non essere più pantalone (quelo che paga sempre, come tutti noi). Io glielo auguro come credo tanti italiani; se questo avverrà, passerà alla storia come colui che non fece più pagare a pantalone. Vorrei esprimere sull’argomento alcuni pensieri:
1) Per “ricevere” (e godere) siamo tutti uguali; per dare (e meritare) non siamo tutti uguali. Alcuni sono più…uguali!! (raccomandati, amici degli amici, parenti, figli, nipoti, amanti ecc. insomma dove il merito e le capacità non sono di casa);
1) Lo stato è come una famiglia numerosa allargata dove non tutti partecipano in pari misura alle spese della famiglia; anzi molti componenti aspettano che ci pensi il papà meglio noto con il nome pantalone. Molto spesso quelli che non concorrono alle spese sono i più esigenti, lamentosi, pieni di alibi, scuse di ogni genere (in sardo li chiamiamo mandronis);
3) Lo stato, è ovvio, ha le sue belle colpe: è come quel padre che si fa un c… scusate, grandi sforzi per dare a tutti i figli ciò di cui hanno bisogno e siccome non è molto attento nel valutare le spese e chi merita e chi no cerca di accontentare tutti; se non riesce con i propri soldi chiede un prestito, poi un altro prestito, poi un altro prestito e così all’infinito, con il risultato che i debiti non li estingue mai, però pantalone promette, promette sempre!!
4) Forza  pantalone incomincia a…picchiare, anzi, mi correggo incomincia a chiedere il conto a chi il conto non l’ha mai pgato. Il buon padre di famiglia è colui che si sacrifica per i propri figli, spende secondo le prprie forze e soprattutto chiede a tutti i componenti della famiglia di guadagnarsi da vivere perché pantalone si è rotto….
un saluto da

Sardo sono

domenica 23 marzo 2014

nuragici e nuraghi

E' questo un argomento che mi affascina oltre ogni misura! provo a immaginare quelle genti mentre costruivano le loro torri/fortezze per difendersi o per attaccare. Li immagino mentre trasportano quei massi enormi e li posizionano l'uno sull'altro a secco, sotto il sole, la pioggia il vento. Uomini e donne, organizzati in clan o tribù una volta costruttori, una volta cacciatori, una volta fonditori del metallo per produrre le armi; una volta agricoltori e così via! Può essere plausibile immaginare le donne impegnate nelle faccende domestiche: fare il pane e, chi sa, magari nella lavorazione del'argilla per la costruzione di quei contenitori in terracotta resistenti al fuoco per la conservazione e cottura dei cibi. Provo a immaginare gli uomini quando devono andare a caccia per procurare il cibo per la famiglia; quando macellano l'animale catturato, quando devono pensare come conservare o cuocere la carne; i loro rapporti con i figli nell'educazione e addestramento all'uso delle armi per cacciare e per difendersi o attaccare. Un mondo sicuramente duro, spietato; un tempo di vita tanto breve quanto intenso, ma penso (immagino) anche fatto di piacere per avere un ambiente ricco di risorse naturali a disposizione di tutti!
grazie per l'attenzione
un saluto da 
sardo sono

venerdì 21 marzo 2014

Progetto Eleonora

-Si tratta di un'iniziativa della Saras proprietaria della raffineria di Sarroch, che mira a estrarre dal sottosuolo sardo gas naturale, nella provincia di Oristano, più specificamente nel territorio del comune di Arborea.  Ho  sentito anche che sono stati condotti dei sondaggi anche in altri comuni (Serramanna?). L'azienda, dietro autorizzazione della regione sarda, ha già condotto diversi studi geologici, nei luoghi indicati, dai quali appunto risulta la presenza di gas naturale (metano) in quantità molto rilevante.
-Invito tutti i sardi e non ad andare su internet; dalla pagina iniziale Google digitate la scritta progetto Eleonora e li trovate tutte le informazioni, o almeno una buona parte! trovate la proposta della Saras  e la posizione di alcuni comitati locali che si oppongono a tale progetto. Va da se che qualsiasi iniziativa che tende a creare occupazione è vista subito come cosa buona; però...
-Penso che tutte le iniziative meritano ascolto e riflessione, però...non posso non pensare a tante iniziative sorte in Sardegna tipo Ottana (le industrie non ci sono quasi più), Villacidro (Snia, Scaini, Keller?), il Sulcis (Alcoa, Eurallumina), le miniere?  -la miniera di Furtei (gli australiani ricavavano l'oro; oggi non c'è più nulla, anzi c'è un bacino con il cianuro: una bomba ecologica!!).
Detto questo, preferisco pensare una sardegna che fa ciò che ha sempre fato: agricoltura, pastorizia e con il nostro clima e il nostro mare il turismo; su quest'ultima attività sicuramente dobbiamo ancora fare molta...gavetta ma confido nelle future generazioni che la regione dovrebbe guardare con molta più attenzione. Presidente Pìgliaru si giochi anche questa carta!
un saluto da
sardo sono

Solidarietà

Mi domando sempre più spesso, i quattrini che vengono raccolti per aiutare le popolazioni vittime di danni naturali tipo alluvioni, incendi, terremoti ecc. come e quando vengono spesi e/o distribuiti? Ho notato che quando accadono questi eventi, i mezzi d'informazione ci "bombardano" quotidianamente con i dati che bisogna utilizzare per fare le donazioni (versamenti) in banca.  Dopo che passa un po' di tempo, i mezzi d'informazione né  parlano sempre meno fino a che tutto tace! Per rimanere vicino, l'alluvione accaduta in Sardegna (18.11.2013) che sappiamo e visto i danni enormi, gli aiuti forniti dai cittadini sardi e non solo sono arrivati a destinazione? Ho sentito che spesso i comuni incamerano questi aiuti (intendo i soldi) e li mettono nel loro bilancio o (magari) li lasciano in banca in attesa di decidere, con calma quando, come e a chi devolvere gli aiuti. Tutto ciò non aiuta la trasparenza; anzi vale la pena sottolineare che proprio nel caso dell'alluvione in casa nostra, ci sono persone che hanno denunciato danni inesistenti o sovrastimati. Spero che chi deve vigilare si metta la mano sulla coscienza e non...in tasca! E' UNA COSA MOLTO SERIA. Mi piacerebbe conoscere, allo stato attuale come sono stati distribuiti gli aiuti (se sono stati distribuiti). Faccio questa segnalazione, da semplice cittadino, ai mezzi d'informazione e alle autorità. Lo stato dei lavori di ripristino per il ritorno alla normalità com'è ??? Stampa, Telegiornali, esperti,  autorità a tutti i livelli SVEGLIA!!!
un saluto da
sardo sono

lunedì 17 marzo 2014

17.marzo. 1861

-153 anni fa il re Vittorio Emanuele II° del Regno di Sardegna, dichiarava l'Unità d'Italia con il passaggio dal Regno di Sardegna al Regno d'Italia.
- Con il referendum del 2/giugno/ 1946 per la scelta tra monarchia e repubblica e la vittoria di quest'ultima, il Regno d'Italia diventa Repubblica Italiana.
-Ciò significa che la Sardegna e i sardi sono i "padri", "l'origine", gli "antenati" della nostra Repubblica. Fin'ora questo riconoscimento non c'è stato se non in qualche circostanza e a...denti molto stretti. Il mio pensiero è che tutti noi dobbiamo essere fieri e consapevoli di difendere questo percorso segnato da sacrifici estremi, da umiliazioni,  e guerre dei nostri avi. Oggi sentiamo spesso parlare di secessione, macro regioni (nord, centro, sud); argomenti che io non posso condividere. Il futuro, sempre secondo il mio parere, è nel cammino intrapreso: un'Italia unitaria in armonia con tutti i suoi "campanili" e le sue "origini".
BUON 153 esimo COMPLEANNO ITALIA
un saluto da
sardo sono

domenica 16 marzo 2014

Rivolta di Palabanda, ovvero "famini de s'annu doxi"

-Nel 1812 la Sardegna e la città di Cagliari furono colpite da una grande siccità che distrusse i raccolti e provocò una grande carestia che coincise con una epidemia di vaiolo.
-Quell'anno diventerà ed è ancora ricordato come "su famini de s'annu doxi".
-Il popolo decise di ribellarsi; i congiurati si riunirono in un podere di proprietà dell'avvocato Salvatore Cadeddu situato nella zona di via Palabanda a Cagliari (in cui oggi sorge l'orto botanico). L'intento era quello di cacciare i pubblici funzionari e cortigiani piemontesi. La congiura però venne scoperta e la ribellione fallì.
-La fame provocata dalla carestia del 1812 non ha niente a che vedere con quel "languorino" che precede l'immancabile pasto dei nostri tempi!
-Privati del grano e quindi del pane e della pasta che costituivano gli elementi basilari della loro alimentazione, gli abitanti delle campagne si indebolivano, si ammalavano e morivano a frotte. La mancanza d'acqua potabile provocata dalla siccità dell'inverno del 1811, favorì il diffondersi di epidemie tra cui il vaiolo, che fa strage soprattutto di bambini.
-La gran massa di poveri e mendicanti che confluiva in città dai paesi, preoccupava le autorità che intravedevano una possibile minaccia all'ordine pubblico.
-Si stima che tra mendicanti e poveri, gli indigenti a Cagliari erano il 30% della popolazione.
un saluto da
sardo sono

sabato 15 marzo 2014

la nostra civiltà (dislocazione nuraghi)

Questa cartina della Sardegna riporta soltanto una piccola parte dei nuraghi presenti nella nostra isola. Un censimento completo, se non erro, non c'è ancora. Tuttavia si calcolano non meno di 7.000 nuraghi! Penso che questo numero può dare l'idea del fenomeno: un autentica civiltà. Certo, valorizzare un patrimonio di queste dimensioni è sicuramente impossibile, ma si potrebbe fare molto, molto di più. Confido anche sulla nuova presidenza della regione (governatore Francesco Pìgliaru mi rivolgo direttamente a lei uomo di cultura, conoscitore della nostra terra, da sardo  metta in "agenda" un'operazione in grande stile su questo tema, promuova iniziative nelle scuole, nei paesi, nelle associazioni ambientaliste, con i pastori, contadini, le persone anziane attraverso le quali recuperare notizie preziose per ridare anima alla nostra storia). 
Vorrei concludere mettendo in evidenza alcune caratteristiche comuni a tutti i nuraghi, segno di grande competenza e saggezza delle genti che costruirono questi monumenti:
-tutti i nuraghi sono costruiti in zone alte (coline, altipiani ) per il controllo del territorio e per difendersi dai nemici
-si trovano sempre vicino ai corsi d'acqua o a sorgenti
-intorno ad essi c'è presenza di boschi estesi, utili per la provvista della legna e per la presenza di selvaggina e quindi per cacciare
-territori adatti al pascolo e alla coltivazione
Abbiamo un immenso patrimonio-museo a cielo aperto. Tuteliamolo con tutte le nostre forze. E' la nostra identità.
un saluto da 
sardo sono


giovedì 13 marzo 2014

racconti e ricordi

-Mia mamma raccontava di quando il fascismo conquistò la Dalmazia (oggi mi pare che fa parte della Croazia). L'avvenimento venne, diciamo così "celebrato" dal maestro delle scuole elementari, (rigorosamente fascista!) in questo modo: radunò tutti i bambini e li fece uscire per le vie di Genuri a marciare come soldati al grido di "Dalmazia". I bambini per un pò gridarono questo nome tutti insieme sotto la "regia" del maestro..."Dalmazia! "Dalmazia"! "Dalmazia"! Poi, quelli (forse) più indietro iniziarono a gridare "tramatzu"! tramatzu! "tramatzu".
-Quando iniziai a frequentare le scuole elementari, le lezioni si tenevano in una casa privata la cui proprietaria si chiamava Ofelia (ma per noi zia Ofelia). In prima elementare, quando iniziammo  a scrivere, io ebbi difficoltà in più a causa del fatto che essendo mancino, la matita la prendevo con la sinistra; oggi è una cosa del tutto naturale e nessuno ci fa caso. Ma allora non era così. Se a casa venivo scoperto con la matita nella mano sinistra, erano dolori (non posso non ricordare mio nonno Piras!) mi prendevo certi schiaffi tra collo e nuca che era un piacere. Risultato? oggi scrivo con la destra.
un saluto da 
sardo sono

mercoledì 12 marzo 2014

giornata storica

Oggi sono veramente contento, anzi contentissimo! Ohia ti arrori! seu tremendi cumenti a sa folla! Seu provendi a mi calmai, ma èst cumenti chi poti dimonius. Duncas, a die di oi anti comunicau a totus i sardus che teneus su consigliu regionali nou! No ci pozu crei! Ma chi is elezionis ci funti stadas su sesci de friasciu, oi tenesu appena dosci de marzu e si d'anti giai fattu sciri. Mi parridi unu bisu. Tengu unu disigiu: ollu cumbidai prima de totu a totus cussus chi ci funti bessius; eh! appu nau bessius, no depeis cumprendi una cosa pò s'atra..."bessius de unu logu bellu po c'intrai ind'unu logu ancora prus bellu!" Immoi chi mi seu unu pagu calmau racumandu a totus i sardus... caro amico ti scrivo così mi distraggo un pò...sarà due volte natale e festa tutto l'anno... anche i preti si potranno sposare ma soltanto a una certa età....
A parte tutto, spero e voglio sperare che arrivi qualche buona notizia; quelle brutte non so più dove metterle. un saluto da 
sardo sono

lunedì 10 marzo 2014

sfilata di carnevale a Sanluri

Ieri 9 marzo si è svolta la sfilata di carri, maschere, travestimenti vari, musica molto rumorosa (ovviamente), zeppole, chiacchere (note anche come bugie!), tutto in sana allegria e un pò di goliardia che non guasta. Ho visto i partecipanti improvvisarsi ballerine/i, travestiti maschi a femmine e viceversa. Un gruppo di uomini e donne vestite tipo...carnevale di Rio bravissimi. Per non parlare dei bambini nelle vesti dei loro personaggi; ragazzi che si sono esibiti alla..."mamutones"; il parrucchiere dove vado io vestito da cardinale (ciao Mauro sembravi...vero). Insomma, io mi sono divertito. Chissà, il prossimo anno forse anch'io...come qualche anno fà quando assieme ad un gruppo di amici dell'Università della terza età ci esibimmo vestiti con il tricolore a testimonianza del 150esimo dell'unità d'Italia. Guidava il gruppo Giuseppe Garibaldi! Complimenti tanti agli organizzatori: a mio giudizio, è andato tutto benissimo. E complimenti tanti e un abbraccio forte a tutti i partecipanti! grazie di cuore per la serata e atrus annus!!
un saluto da 
sardo sono 

mercoledì 5 marzo 2014

Forza Renzi

I fatti, non parole! appunto. Presidente lei ha detto che la ricreazione è finita; però...

1) Francesca Barracciu, europarlamentare del PD, è stata nominata sottosegretario alla cultura nel suo governo. Bene! da sardo non posso che essere contento; però... Francesca Barracciu  era candidata alle elezioni regionali come futuro presidente della giunta regionale, in virtù del fatto che aveva vinto le primarie del suo partito. Dopo, però...la Magistratura ha riscontrato gravi irregolarità rispetto all'uso di denaro pubblico. Sinceramente spero che tutto si chiarisca a suo favore; nel frattempo il suo partito ha chiesto a Francesca Barracciu che forse non era opportuno presentarsi alle lezioni per motivi di "opportunità politica" (che vorrà dire? podid'essi po sa bregungia?). Infatti lei come è ormai di moda ha fatto un passo indietro (è torrada a coa!). Si è presentato al suo posto Francesco Pìgliaru scelto dal gruppo dirigente del partito che poi ha vinto le elezioni (di fazu is augurius prus bellus: forza Franciscu!). Immoi mi fazu una pregunta: se Francesca Barracciu non si doveva presentare alle elezioni regionali per le questioni giudiziarie( du scisi cumenti andat custas cosas, incapasa è mellus chi no ti presentisi!...), la nomina a sottosegretario, che non viene scelto dalla gente, le accuse a suo carico decadono? lei torna dalle...stalle alle stelle?? 

2) Negli ultimo giorni si sono verificati di nuovo dei crolli a Pompei (ci siamo dimenticati delle alluvioni? quella i Gallura e in altre regioni d'Italia?) Il neo ministro ai beni culturali Franceschini dovrebbe dimettersi? ma quando mai! ma siamo matti? signor ministro si dia da fare...pedalare! però... qualche anno fa quando al suo posto c'era il ministro Biondi, lei chiese le sue dimissioni!! Lui si dimise, ma Pompei ha continuato con i crolli. Ogni commento è superfluo!
un saluto da 
sardo sono